Specifiche tecniche previste dall’articolo 34, comma 1 del decreto del Ministro della giustizia in data 21 febbraio 2011 n. 44, recante regolamento concernente le regole tecniche per l’adozione, nel processo civile
Processo telematico: aiuti per i giovani avvocati
Il 30 giugno partirà il processo civile telematico, un passaggio molto importante per il sistema giustizia. Ma le questioni aperte sono ancora molte, come rilevato di recente anche dall'Oua. Così viene salutata con favore l'iniziativa della Cassa forense di fornire aiuti,
Processo telematico, Cnf: protocollo unico per i tribunali
Semplificare e fare in modo che le regole procedimentali si adeguino
alla giustizia 'telematica' in modo da mantenere invariato lo standard
di tutela dei diritti della difesa e aumentare l'efficienza della
risposta del sistema. Con questo spirito il Cnf ha avanzato una serie di
proposte da attuare in via normativa ma anche, in via d'urgenza,
tramite l'adozione di un Protocollo uniforme sul territorio nazionale,
per rendere garantito il passaggio al digitale, previsto dal 30 giugno,
quando diventerà obbligatorio il deposito degli atti del processo
civile.
Il deposito degli atti
Interventi, spiega una nota del Cnf, che vanno dal definire il momento dell'avvenuto deposito dell'atto processuale e quello nel quale esso deve essere reso visibile anche alla controparte; o al riconoscere agli avvocati il potere di autenticazione degli atti 'informatizzati' e di attestazione di conformità agli originali; e ancora stabilire anche in via tecnica cosa accade se l'atto supera i 30 megabyte.
Le risorse in campo
Dalla carta al bit, la giustizia civile cerca il riscatto dell'efficienza e l'Avvocatura ha già accettato la sfida. Gli organismi di rappresentanza istituzionale, Cnf e Cassa forense, hanno già messo in campo risorse, progetti concreti e proposte per accompagnare gli avvocati nel passaggio al digitale. Il punto è stato fatto nel corso del convegno 'I Fori fanno Rete', organizzato da Cnf, Cassa forense e Fiif, fondazione del Cnf incaricata di seguire il progetto Pct, al quale sono intervenuti, tra gli altri, anche i rappresentanti del ministero della Giustizia (Daniela Intravaia, direttore generale dei servizi informativi e Massimo Orlando, magistrato dell'ufficio legislativo), i rappresentanti della Corte di Cassazione e dell'Avvocatura dello Stato.
Una rivoluzione culturale
Tutti i partecipanti sono stati d'accordo nell'evidenziare che la 'rivoluzione digitale' nella giustizia è innanzitutto un fatto di '''cultura e di conoscenza'' dal quale si aspettano vantaggio in termini di efficienza di tutti il sistema. Tutti d'accordo, ancora, sul fatto che occorre superare, con il confronto tra i vari protagonisti e le sinergie fattive, le resistenza psicologiche, strutturali, organizzative che dovessero verificarsi.
Il gap da colmare
È un dato emerso nel convegno che nei 16 tribunali nei quali valgono Protocolli stipulati su base volontaria il sistema funziona. ''L'informatizzazione potrà colmare il gap tra alto livello del nostro sistema giuridico e l'inadeguatezza del sistema organizzativo di amministrazione della giustizia'', ha sottolineato il presidente del Cnf Guido Alpa.
Il Cnf, anche con il supporto degli avvocati del gruppo Fiif, la fondazione coordinata da Lucio Del Paggio, hanno predisposto diversi documenti divulgativi, anche video. Del Paggio esprime soddisfazione per la riuscita dell'evento. ''Al convegno si sono iscritti 140 avvocati; e in tanti di più hanno seguito i lavori in streaming, anche presso gli Ordini forensi''.
L'accordo con Cassa forense
Con la Cassa forense è stato siglato l'accordo per dotare gli avvocati degli strumenti necessari al deposito telematico. Daniela Intravaia ha evidenziato che solo l'1% dei tribunali non è pronto, e che il ministero sta lavorando a colmare questo gap. Il tavolo tecnico permanente sul Pct presso il Ministero della Giustizia, al quale partecipa il Cnf, tornerà a riunirsi oggi 27 maggio.
http://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/guidaAlDiritto/dirittoCivile/2014-05-27/processo-telematico-protocollo-unico-105858.php
Il deposito degli atti
Interventi, spiega una nota del Cnf, che vanno dal definire il momento dell'avvenuto deposito dell'atto processuale e quello nel quale esso deve essere reso visibile anche alla controparte; o al riconoscere agli avvocati il potere di autenticazione degli atti 'informatizzati' e di attestazione di conformità agli originali; e ancora stabilire anche in via tecnica cosa accade se l'atto supera i 30 megabyte.
Le risorse in campo
Dalla carta al bit, la giustizia civile cerca il riscatto dell'efficienza e l'Avvocatura ha già accettato la sfida. Gli organismi di rappresentanza istituzionale, Cnf e Cassa forense, hanno già messo in campo risorse, progetti concreti e proposte per accompagnare gli avvocati nel passaggio al digitale. Il punto è stato fatto nel corso del convegno 'I Fori fanno Rete', organizzato da Cnf, Cassa forense e Fiif, fondazione del Cnf incaricata di seguire il progetto Pct, al quale sono intervenuti, tra gli altri, anche i rappresentanti del ministero della Giustizia (Daniela Intravaia, direttore generale dei servizi informativi e Massimo Orlando, magistrato dell'ufficio legislativo), i rappresentanti della Corte di Cassazione e dell'Avvocatura dello Stato.
Una rivoluzione culturale
Tutti i partecipanti sono stati d'accordo nell'evidenziare che la 'rivoluzione digitale' nella giustizia è innanzitutto un fatto di '''cultura e di conoscenza'' dal quale si aspettano vantaggio in termini di efficienza di tutti il sistema. Tutti d'accordo, ancora, sul fatto che occorre superare, con il confronto tra i vari protagonisti e le sinergie fattive, le resistenza psicologiche, strutturali, organizzative che dovessero verificarsi.
Il gap da colmare
È un dato emerso nel convegno che nei 16 tribunali nei quali valgono Protocolli stipulati su base volontaria il sistema funziona. ''L'informatizzazione potrà colmare il gap tra alto livello del nostro sistema giuridico e l'inadeguatezza del sistema organizzativo di amministrazione della giustizia'', ha sottolineato il presidente del Cnf Guido Alpa.
Il Cnf, anche con il supporto degli avvocati del gruppo Fiif, la fondazione coordinata da Lucio Del Paggio, hanno predisposto diversi documenti divulgativi, anche video. Del Paggio esprime soddisfazione per la riuscita dell'evento. ''Al convegno si sono iscritti 140 avvocati; e in tanti di più hanno seguito i lavori in streaming, anche presso gli Ordini forensi''.
L'accordo con Cassa forense
Con la Cassa forense è stato siglato l'accordo per dotare gli avvocati degli strumenti necessari al deposito telematico. Daniela Intravaia ha evidenziato che solo l'1% dei tribunali non è pronto, e che il ministero sta lavorando a colmare questo gap. Il tavolo tecnico permanente sul Pct presso il Ministero della Giustizia, al quale partecipa il Cnf, tornerà a riunirsi oggi 27 maggio.
http://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/guidaAlDiritto/dirittoCivile/2014-05-27/processo-telematico-protocollo-unico-105858.php
UniCredit Credit Management Bank e Aiga insieme per il Processo civile telematico
UniCredit Credit Management Bank (Uccmb) e l’Associazione italiana giovani avvocati (Aiga) hanno firmato un accordo quadro per sensibilizzare i propri associati verso i temi del processo telematico e la diffusione dei pagamenti telematici delle spese di giustizia anche attraverso la sottoscrizione del conto corrente professional.
L’accordo è stato concluso dopo varie sperimentazioni condotte con il ministero della Giustizia e l’Agenzia per l’Italia Digitale. Aiga, d’altra parte, tra le proprie priorità, ha quella di diffondere presso i giovani avvocati associati la formazione relativa al Processo civile telematico (Pct).
In vista del 30 giugno, data in cui il Pct sarà obbligatorio, tale operazione rappresenta un modo per far sì che tali cambiamenti siano facilitati e che gli avvocati siano adeguatamente preparati ad accoglierli.
"Lavoriamo insieme nell’ottica di una continua ottimizzazione dei tempi di giustizia con i protagonisti di questo importante momento di cambiamento - dichiara il Ceo di Uccmb, Dino Crivellari. Non dimenticando che il 30 giugno sarà solo l’inizio di un lungo percorso in cui dovremo essere pronti a recepire e sviluppare l’innovazione. Per questo motivo Uccmb ha da sempre creduto e investito nelle più recenti tecnologie per favorire questo cambiamento che, sono sicuro, porterà la necessaria razionalizzazione nelle procedure giudiziarie, a vantaggio di tutto il Sistema Paese".
"La partnership con Uccmb - afferma l’avvocato Leonardo Pasetto, componente della Giunta nazionale con delega allo sviluppo delle partnership - consente alla nostra associazione, che si articola in oltre 120 sezioni territoriali, di chiudere il cerchio in relazione all'offerta formativa che stiamo portando avanti su tutto il territorio per la diffusione delle nozioni di utilizzo del Pct. Senza il pagamento online delle spese di giustizia, non può esserci processo telematico".
L’accordo è stato concluso dopo varie sperimentazioni condotte con il ministero della Giustizia e l’Agenzia per l’Italia Digitale. Aiga, d’altra parte, tra le proprie priorità, ha quella di diffondere presso i giovani avvocati associati la formazione relativa al Processo civile telematico (Pct).
In vista del 30 giugno, data in cui il Pct sarà obbligatorio, tale operazione rappresenta un modo per far sì che tali cambiamenti siano facilitati e che gli avvocati siano adeguatamente preparati ad accoglierli.
UniCredit Credit Management Bank (Uccmb) e l’Associazione italiana giovani avvocati (Aiga) firmano un accordo per accelerare il processo telematico e la diffusione dei pagamenti telematici delle spese di giustizia anche attraverso la sottoscrizione del conto corrente professional
Da un’indagine condotta proprio da Aiga su un campione di 80 tribunali equamente distribuiti sul territorio emerge che: due tribunali su tre non sono pronti a partire con il Pct; nell’ambito dell’esecutivo mobiliare, solo un tribunale su dieci è in regola e appena il 36% dei tribunali è pronto a recepire il deposito del ricorso per ingiunzione e il pagamento telematico delle relative spese, nonché a concludere la procedura con l’emissione del decreto. Dati formali elevano quest’ultima percentuale al 61,43%. Quanto alla fase di merito e al deposito degli atti endoprocessuali è emerso che il solo 16% dei tribunali la può gestire telematicamente."Lavoriamo insieme nell’ottica di una continua ottimizzazione dei tempi di giustizia con i protagonisti di questo importante momento di cambiamento - dichiara il Ceo di Uccmb, Dino Crivellari. Non dimenticando che il 30 giugno sarà solo l’inizio di un lungo percorso in cui dovremo essere pronti a recepire e sviluppare l’innovazione. Per questo motivo Uccmb ha da sempre creduto e investito nelle più recenti tecnologie per favorire questo cambiamento che, sono sicuro, porterà la necessaria razionalizzazione nelle procedure giudiziarie, a vantaggio di tutto il Sistema Paese".
"La partnership con Uccmb - afferma l’avvocato Leonardo Pasetto, componente della Giunta nazionale con delega allo sviluppo delle partnership - consente alla nostra associazione, che si articola in oltre 120 sezioni territoriali, di chiudere il cerchio in relazione all'offerta formativa che stiamo portando avanti su tutto il territorio per la diffusione delle nozioni di utilizzo del Pct. Senza il pagamento online delle spese di giustizia, non può esserci processo telematico".
http://www.firstonline.info/a/2014/05/30/unicredit-credit-management-bank-e-aiga-insieme-pe/1ae90af4-cb48-4017-9444-738fa53bad8b